Salve a tutti,
Innanzitutto sono lieto di darvi il benvenuto nel mio blog, e come da buon padrone di casa, mi presento. Sono il Dott. Enzo Ventucci, Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’università degli studi di Roma “La Sapienza”. Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, iscritto all’Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di ROMA n. 54606.
Avendo alle spalle un Dottorato di Ricerca in Neurochirurgia, Chirurgia Maxillo-Facciale e Neuropatologia Uditiva e un Master Universitario di II livello in Medicina Estetica e chirurgia estetica facciale, sono un professionista della salute orientato anche al profilo estetico. Metto nel mio lavoro tutta la mia passione, esperienza, e cura per il paziente.
Ho deciso di scrivere questo blog, con il fine di creare la giusta informazione, in un ambito, come quello della medicina estetica, dove in molti casi, c’è molta cattiva informazione e sul web si trovano le cose più disparate e molte volte fuorvianti, sui vari trattamenti e sul vero e principale obiettivo della medicina estetica: La prevenzione dei segni dell’invecchiamento.
La Medicina Estetica, care donne, è si uno strumento per correggere ed eliminare gli inestetismi della pelle, ma in primis è la prima arma che ci è lecito usare per prevenire, per ritardare i tanto odiati segni dell’invecchiamento e avere un profilo per più tempo possibile giovanile e vigoroso.
La nostra carta d’identità riporta un numero, l’età anagrafica. Ma quello che conta è l’effettiva età biologica: di questa siamo responsabili.
È necessario affiancare una strategia difensiva, che viene messa in atto da una medicina che non aspetta ad intervenire, ma previene, preserva, rinforza: la medicina anti-aging.
Quando iniziare un programma anti-aging?
Non è mai troppo tardi! Sicuramente verso i 32-35 anni è opportuno iniziare a fare prevenzione e prendere le redini in mano. L’elenco dei trattamenti disponibili è molto ampio, e ognuno di essi è indicato per risolvere o prevenire determinate problematiche, e ognuno vi verrà cucito su misura sul vostro corpo come un abito nuovo di zecca.
Spero di essere stato chiaro e di avervi dato una prima infarinatura di questo fantastico mondo che è la Medicina Estetica, e nei prossimi articoli comincerò a illustrarvi, nei minimi dettagli tutti i vari trattamenti. Per qualsiasi domanda, dubbio, non esitate a commentare qui sotto, o a scrivermi sul mio profilo Facebook, sono a vostra completa disposizione.
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Gentile Dott. Ventucci, ho 36 anni e sono una 2 classe scheletrica con un osso del mento però pronunciato, biretrusa, brachifacciale e con largo diastema tra incisivi. Fino a 21 anni il mio viso era simmetrico e grazioso. Poi, a causa di due molari a sx devitalizzati e non ricoperti e soffrendo di bulimia, sono cominciati i problemi: tentativi di ribilanciarmi con bite rigidi andati male (mi si bloccava il collo), e frequenti cure canalari. Nel 2013 un medico di una clinica Milanese, senza valutare la situazione gnatologica, ha proposto di rifare tutte le cure canalari, estrarmi i denti del giudizio perfettamente estrusi ma facilmente cariabili (cosa che mi ha procurato presto uno svuotamento delle guance), rialzo della dimensione verticale molto marcato su tutta l’arcata inferiore (ad eccezione dei sei frontali) per ricreare lo spazio venuto a mancare a causa dell’estrusione dei molari superiori a sx, in corrispondenza dei due monconi. Successiva ricostruzione con faccette estetiche dei sei frontali superiori (allungati e allargati, non potendo però chiudere il diastema da quanto era largo). Dopo il rialzo la situazione è largamente peggiorata sia da un punto di vista funzionale che estetico: esteticamente il viso da grazioso qual era è diventato un viso lungo frontalmente e i tessuti molli si sono spostati asimmetricamente, lo svuotamento dato dall’estrazione degli ottavi lo rende otticamente anche più lungo; il sorriso è francamente inguardabile con microdonzia inferiore, grandi buccal corridors e dentoni davanti (che peraltro con il tempo hanno continuato a spostarsi e ora il diastema superiore non è già più allineato all’inferiore). Non riesco più ad accettarmi e non riconosco il mio viso. Sul lato funzionale, assenza di spazio interarcata che mi porta ad avere i denti a contatto sempre, anche dopo tens per rilassare la muscolatura, e conseguente tensione dei masseteri; peggioramento notevole della retrognazia con scivolamento indietro della mandibola, peggioramento del click dell’Atm, e, a causa della rottura per ben due volte delle due capsule ai molari, una di questa è stata per errore ingerita e da allora – poiché la clinica a settembre 2014 (quando avrebbero dovuto rivedermi per abbassare l’altezza verticale e rifare la capsula) ha chiuso improvvisamente per sempre, il molare antagonista al moncone è talmente estruso che con le cartine blu è a contatto anch’esso con il moncone. Ho fatto vari peregrinaggi, e ricevuto le più disparate risposte. Nessuno, però, nonostante anche l’elettromiografia riportasse un’assenza di spazio interarcata, ha accettato di riabbassarmi un po’ l’enorme rialzo fatto. Le proposte sono state 1. Portare con bite in terza classe per sei mesi, reintrudere molare con miniviti e successivamente ortodonzia fissa per chiudere i diastemi e ricostruzione protesica dell’arcata inferiore 2. Solo ortodonzia fissa per 2 anni 3. Ricostruzione protesica con ulteriore rialzo per andare (simulandola) in prima classe, portando però la mandibola in una posizione “da befana”, tanto che un altro dentista aveva sconsigliato vivamente spostamenti in avanti perché, per la conformazione del mio osso mentoniero, mi sarebbe venuto “un mentone” 4. Apparecchio planas sempre per riposizionamento in avanti della mandibola con successiva ricostruzione protesica (alzando ancora…) delle arcate e ortodonzia per i diastemi 5. Proposta di un gnatologo: ortodonzia decompensativa per 2 anni e successivo intervento chirurgico con avanzamento mandibolare e impattamento della mascella.
Ora, io brancolo nel buio perché ho la sensazione che ci sia chi pensa solo a rimediare la funzione e riallineare i denti senza tener conto dell’estetica e chi tiene conto dell’estetica del sorriso ma non del volto nel suo complesso. Non credo certo di saperne più dei dentisti, ma il fatto che un chirurgo guardandomi mi abbia dato della dolicofacciale e un altro dalle radiografie mi abbia diagnoaticato un brachicefalusmo, mi fa pensare che il grpsso del problema estetico sia dovuto a due fattori: da un lato la biretrusione e il peggioramento della 2 classe, dall’altro questo eccessivo aumento della dimensione verticale che dalle foto pre e post rialzo è davvero evidente. In questo senso, più che un impattamento, capirei di più un bimascellare con protrusione in avanti. Sono chiaramente preoccupata per la funzionalità masticatoria e per i problemi che mi causa sul piano posturale e di tensione dei muscoli, ma le confesso che il disagio più grande è dal punto di vista estetico: il mio viso prima molto femminile si è mascolinizzato e i tessuti molli storti, gli zigomi appiattiti, le labbra diventate sottilissime. Uno stravolgimento. Solo un dentista di medixi italia ha visto le foto e ha ammesso che quel che vedo è reale, compreso uno “stiramento in lungo” del volto, ma non sapeva cosa consigliarmi. Chi mi ha valutata dal vivo non si è mai reso disponibile a guardare le foto pre intervento e di conseguenza non ritiene sia il caso di abbassare il rialzo fatto. Mi sono informata sulla surgery first, lei la utilizza? Da quanto ho capito si trova a Roma, ma ho visto (e i casi mostrati lo dimostrano) che lei non è solo molto attento alla funzionalità ma anche all’estetica del viso. Se le mandassi alcune foto, potrebbe dirmi indicativamente se le sarebbe possibile fare qualcosa per la mia bocca e, in generale, per restituirmi la forma facciale che avevo prima degli interventi? (Ad esempio se è davvero così impossibile riabbassare la verticalità). La ringrazio e porgo distinti saluti